LE ORIGINI DEL TRUCCO
L’origine del trucco risale alla
civiltà assira, utilizzato in Egitto e a Roma, fu introdotto in Europa
durante il medioevo. Il trucco è sempre stato ritenuto un mezzo
importante di comunicazione nell’antichità era usato per mettere in
contatto l’essere umano con la divinità, non a caso in quasi tutte
le danze sacre i danzatori prestavano molta attenzione al trucco. In India
c’è ancora l’usanza di colorare viso,mani,piedi con
l’henné cioè un arbusto coltivato soprattutto nei paesi orientali
per estrarne una sostanza colorante rossa, usata nell’industria dei
cosmetici e per tingere capelli o tessuti che si può ricavare anche
dalle foglie di tale pianta e con questa sostanza si ungevano e si profumavano
i capelli per assicurarsi la benevolenza degli dei; tutto questo diventa
espressione d’elevazione spirituale. In Europa attorno al seicento,nelle
varie corti era importantissima la cura del corpo. Le donne e gli uomini di
alto livello sociale si facevano disegnare dei nei, ritenuti estremamente
eleganti, che a seconda della loro collocazione e forma esprimevano un diverso
significato. Nel periodo del romanticismo per le donne avere una pelle diafana
cioè che lascia passare luce trasparente, si usa molto spesso per
indicare persone pallide esili e delicate,era diventata una regola assoluta,
infatti il pallore era associato alla sofferenza e dimostrazione
dell’intensità dei sentimenti provati. Nell’antico Egitto
donne,uomini e bambini si truccavano gli occhi di galena cioè un solfuro
di piombo e una polvere grigia di piombo, nera o malachite verde cioè
una pietra tra le più conosciute e la pelle era protetta con unguenti
profumati. Tutti questi gesti quotidiani dedicati alla bellezza erano necessari
anche per proteggere la pelle dal sole, dalle alte temperature diurne e dalla
sabbia fine del deserto portata del vento. Da antichi papiri è stato
scoperto che la malachite e la galena venivano applicati sulle palpebre anche
per curare patologie oculari. Le donne si dipingevano le unghie, i palmi delle
mani ed i capelli con un unguento ocra-rossiccio estratto da una pianta detta
ligustro, raramente si dipingevano le guance e le labbra. la donna greca faceva
il bagno in casa, aiutata dalle sue
ancelle , si profumava con profumi esotici e prestava molta cura al trucco.
Esse ricorrevano alla “biacca” una carbonato basico di piombo di
colore bianco per coprire il volto, e al rosso del minio cioè un ossido
di piombo di colore arancione, dell’anchusa che e una pianta a fiori
azzurri intensi e del fuco, che applicavano sulle labbra e sulle guance con un
pennello, mentre su ciglia e sopracciglia passavano un leggero strato di
polvere nera di antimonio. Le donne romane tingevano le labbra di rosso
utilizzando polvere di ocra ed il volto e le braccia erano imbiancati con la
biacca o il gesso, il contorno degli occhi veniva annerito con della fuliggine.
Sitografia: Wikipedia